
Come sociologa dell’educazione conduco ricerche con il supporto del Dipartimento di ‘Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione’ dell’Università di Salerno. L’oggetto delle mie ricerche è la didattica narrativa come strumento per favorire un positivo sistema di relazioni in tutti gli ambienti di apprendimento. La didattica narrativa è uno stile di insegnamento che aiuta ad attribuire significati a tutto ciò che ci circonda e alle esperienze vissute, come ad esempio la visita a un museo.
In altre parole: in forma narrativa si può insegnare qualsiasi argomento, a qualsiasi età, perché è lo stile che consente meglio di percorrere la conoscenza.
Conosco bene le dinamiche della narrazione perché sono anche un’autrice di romanzi per ragazzi e unisco le mie competenze di sociologa e di scrittrice nel mio lavoro di educazione degli adulti. Dal 2010 tengo corsi di formazione per docenti e genitori, e per chiunque si occupi di educazione. Molti dei miei corsi sono sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione e ho anche una collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La Storia come disciplina “narrante” per eccellenza, in grado di guidarci alla profonda conoscenza di noi stessi e del mondo, è dunque tra i miei principali interessi di studio. Quando alla fine del 2019 il Direttore del Museo Archeologico di Napoli mi ha chiesto di narrare in un modo nuovo la storia della Magna Grecia e i reperti della collezione museale, il suo mi è sembrato subito un invito meraviglioso.
In quel momento nessuno di noi immaginava cosa stesse per accadere nel mondo. Qualche mese dopo, il lockdown c costringeva a bloccare ogni cosa: in Italia i Musei sono stati tra i primi luoghi a chiudere i battenti e non sapevamo quando avrebbero riaperto.
L’intera situazione mondale ci gettava nello sconforto e molte domande si affollavano nella nostra mente: Cosa sarebbe accaduto al termine del lockdown? La gente avrebbe ripreso a frequentare i musei con fiducia in futuro? Come organizzare i percorsi educativi da oggi in avanti?
Ma proprio in quel periodo così difficile sono emerse nuove idee. La cosa bella dell’emergenza covid-19 è che mi ha permesso di riflettere su tante cose, per esempio sulla necessità di un cammino educativo per adulti che coinvolgesse in contemporanea anche i più giovani, in una formula reciproco arricchimento. Durante il lockdown le famiglie si ritrovavano in casa per l’intera giornata, e spesso nelle case si lottava per conquistare gli spazi digitali necessari alla propria formazione, che ovviamente era diversa in base all’età dei componenti della famiglia. E allora perché non creare un percorso formativo capace di riunire tutti?
Così è nata l’idea di creare un testo narrativo, con un linguaggio adatto a più livelli di lettura, in grado di guidare le persone di ogni età attraverso un percorso emozionante e al tempo stesso fedele alla verità storica. Perché se è vero che talvolta i bambini faticano a comprendere fino in fondo il significato di quello che vedono in un museo, è vero anche che questa difficoltà riguarda spesso pure gli adulti. La visita in un museo, riflettevo durante l’emergenza (outbreak) Covid-19, raggiunge realmente il suo scopo educativo soltanto se diventa emozionante. E questo vale ancora di più nell’apprendimento a distanza.
Così mi sono messa alla ricerca di nuovi modi per insegnare ed è nata l’idea di un testo-guida per adulti e bambini insieme.
Ho scelto come voce narrante il personaggio mitologico di Medusa, la donna dai capelli di serpente che è raffigurata nel mosaico all’ingresso della collezione Magna Grecia. Attraverso il suo racconto, il lettore entra in una meravigliosa macchina del tempo e percorre tutta la storia della Magna Grecia, dall’inizio alla fine, passeggiando nelle varie sale del museo.
Perché, mi sono detta, entrare in un museo è davvero come entrare in una macchina del tempo e farlo accompagnati da qualcuno, in questo caso Medusa, che ci rende emozionate il percorso è qualcosa che cambia il modo di approcciarsi alla Storia e al Museo.
L’abbinamento tra Letteratura e Storia è nuovo in questo ambito: per la prima volta uno scrittore racconta un Museo e i suoi i reperti, e le persone si immergono in un percorso narrativo che costituisce un momento di formazione per adulti e bambini insieme. Ma, soprattutto, il percorso è pensato per essere fruito anche in forma digitale, per un apprendimento a distanza.
Ho infatti lavorato alla realizzazione di un video in cui la voce di Medusa, interpretata da un’attrice, accompagna la visione dei reperti delle sale del museo.
Grazie a questo video, si può passeggiare da remoto nelle sale della collezione, scoprendo le curiosità legate al ritrovamento dei reperti ed esplorando gli aspetti più interessanti che si nascondono fra i dettagli degli affreschi, dei mosaici e degli oggetti dipinti. E, cosa importante, si ha modo di riflettere sulle emozioni provate dagli antichi popoli che, incrociandosi tra loro, diedero vita alla nostra civiltà: le paure, i desideri, le gioie.
La Storia non è soltanto un susseguirsi di avvenimenti, ma anche un percorso fatto di emozioni e sentimenti.
La seconda parte del video, ancora in lavorazione, conterrà anche un fumetto, esattamente come nel testo scritto, oltre ad alcune schede tecniche che illustrano i reperti e a una serie di giochi didattici da fare insieme adulti e bambini per scambiarsi idee e impressioni che emergono dal tour virtuale! Questa nuova idea di visita al museo, sperimentata con successo, forse non sarebbe mai nata senza le difficoltà scaturite dall’emergenza Covid-19. Ma la cosa più interessante è che ci siamo resi conto che funziona benissimo anche al di fuori dell’emergenza, perché è coinvolgente e cambia il modo di concepire l’approccio alla Storia, al museo e ai reperti museali. Molti genitori continuano a chiedermi di proseguire in questa direzione e di organizzare dei tour guidati digitali, con una narrazione letteraria di sfondo. Pertanto il progetto prosegue e sto anche immaginando di rendere il tour digitale interattivo in futuro, con possibilità di interventi in diretta con scambio di commenti e conoscenze. Credo che questo tipo di percorso potranno scaturire influenze positive per il Distance learning nei prossimi anni.
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*L’articolo originale, in inglese, è sul sito della Commissione Europea, EPALE – Adult Education.