di Rosa Tiziana Bruno
Trasformare la crisi in opportunità è possibile se ciascuno di noi mette in campo il meglio di sé. Come? Iniziando dalle cosiddette “piccole cose“, che poi tanto piccole non sono mai.
In questa inaspettata, surreale e complessa situazione, ci sono degli elementi che possiamo sfruttare a nostro vantaggio.
Per cominciare, abbiamo del tempo da riempire e scrivere un diario potrebbe risultare interessante e divertente, a ogni età.
Cos’è esattamente un diario personale? È un dialogo con noi stessi, un “viaggio” interiore che ci aiuta a trovare dentro di noi le risorse per affrontare le difficoltà, l’ignoto e l’inaspettato. Serve, quindi, soprattutto ad avere una risonanza emotiva dei nostri comportamenti. Già duemila anni fa, Eschilo diceva “se la tua testa è vuota, il dolore è devastante“, perché se io sono privo della capacità di rappresentarmi le cose, tutto può ferirmi oltremisura.
Questo è un aspetto importante perché ci fa riflettere sulla necessità di costruirci schemi di interpetazione della realtà. E il linguaggio e le parole sono i materiali con cui possiamo costruire questi schemi. Oltretutto, per immaginare il futuro bisogna partire dal presente, abbiamo quindi bisogno di ascolto e di dare respiro al pensiero, due cose preziose che la scrittura di un diario può regalarci. Annotare quotidianamente emozioni, desideri, pensieri, serve a osservare e a riflettere, quindi a capire meglio e ad avere meno paura. Ma c’è ancora altro.
Il proprio diario può anche essere condiviso, nei limiti che ognuno ritiene opportuni, diventando così uno strumento di confronto e dialogo. Può servire a discutere insieme agli altri sulle domande di cui non si conosce la risposta, perché nessuno ha la soluzione magica. Questo virus ci ha mostrato con chiarezza che solo unendo le nostre forze possiamo sperare di compendere un po’ di più il mondo. Come possiamo trasformarci in modo da non essere distruttivi nei confronti del mondo e di noi stessi? La ragione di uno solo non è sufficiente, bisogna ascoltare anche laragione degli altri, riconoscendo che nessuno possiede la verità.
Infine, sempre attraverso la condivisione, un diario personale può diventare una splendida occasione per scambiarsi memorie. Gli oggetti che abbiamo in casa, ovunque intorno a noi, contengono storie. Spesso capita di guardarli velocemente, senza nemmeno farci caso, e forse non conosciamo neanche la loro provenienza o il valore simbolico che contegono, né il motivo per cui sono stati conservati. Potremmo decidere di raccontare nel nostro diario la storia degli oggetti che conserviamo e poi fare uno scambio di storie con gli altri componenti della famiglia.
Oppure – perché no? – potremmo osservare il cielo nei vari momenti della giornata: al mattino appena svegli, a mezzogiorno, dopo pranzo, al tramonto, quando spuntano le prime stelle. Basteranno pochi istanti, puntiamo lo sguardo all’insù e il cielo ci racconterà delle storie e ci ispirerà a raccontare a nostra volta. Ne scopriremo di tutti i colori, provare per credere! QUI trovate i dettagli sul diario del cielo.
Come possiamo organizzarci per scrivere un diario di quarantena? Ecco alcune brevi indicazioni:
Per iniziare, scriviamo una breve introduzione
° Ricorda il momento in cui hai appreso la notizia che scuole e negozi sarebbero rimasti chiusi. Dove eri, cos’hai pensato e provato? Racconta.
° Passata la prima fase, l’atmosfera è cambiata? Come si è modificato il tuo stato d’animo?
° La scuola o il lavoro a distanza, i notiziari, i commenti. Quali emozioni e pensieri ti suscitano?
Dopo aver scritto l’introduzione, annoterai ogni giorno sul quaderno la data e l’ora in cui scriverai i tuoi pensieri. Il diario va rigorosamente scritto a penna. La scrittura manuale aiuta la concentrazione e la riflessione. Non importa se farai qualche errore, quello che conta è il contenuto del tuo racconto. Le annotazioni giornaliere potranno essere anche brevi: un pensiero, una frase, una poesia o semplicemente un disegno per un diario che sia anche “visivo”.
[…] raccontare con un disegno. Basterà un piccolo quaderno oppure un foglio: sarà il nostro piccolo diario di quarantena, lo chiameremo Il cielo di nessuno. Terrò anch’io un mio diario e poi ci confronteremo insieme e […]