Altre paure, altri mostri.
Quelle raccontate da Rosa Tiziana Bruno in “La paura è fatta di niente” sono forse più difficili da sconfiggere perché sono quelle angosce senza lume e senza ragione; pensieri che assalgono come “sentieri bui e neri” dai quali si vorrebbe fuggire senza però sapere dove; che rubano la serenità e talvolta il sonno. Ma la notte non è mai troppo scura e la paura si può imbrogliare mandandola fuori di casa, in cielo, tra le stelle più lontane.
Le illustrazioni di Antonio Boffa sono ampie tavole a doppia pagina che creano atmosfere suggestive fatte di colori “notturni”, dove bambini dai grandi occhi cercano una via d’uscita da “boschi tinti di fosco” o navigano su mari violenti aggrappati ad una fragile barchetta di carta.
(recensione di Anna Pedemonte)
Rivista ANDERSEN – aprile 2011
—————————————
«Giocare con la realtà trasformandola» è la bella definizione di creatività che Rosa Tiziana Bruno dà nel suo libro Parole come stelle –
Educazione creativa e scrittura (Mammeonline 2013), dedicato proprio alla grande assente del mondo educativo. In un mondo dove viene dato valore solo a ciò che è immediatmente utilizzabile sembra che la bellezza non possa più aver posto.
–A che cosa serve?– chiedono i ragazzi di fronte ai versi dell’Odissea o alle terzine di Dante. A niente, se lo intendiamo in senso economico. Peccato, però, che le parole abbiano «il potere di cambiare il mondo dento e fuori di noi. L’arte dispensa gioia, crea domande e anticipa nuove possibilità».
La creatività quindi è una risorsa vitale ed è fondamentale continuare a stimolarla, per esempio attraverso le parole, capaci di rendere le infinite sfumature della realtà. E proprio con questo obiettivo, Rosa Tiziana Bruno propone «sette giochi per esercitare lo spirito creativo della parola», attività semplici senza limiti di età…(*)
-Recensione di Anna Pedemonte–
(La copertina del libro è dell’artista Daria Palotti).
RIVISTA ANDERSEN – ottobre 2013
——————————————-
OLTRE IL SILENZIO
Le parole per dirlo. Per raccontare, anche e soprattutto alle generazioni più giovani, la violenza.
Chiamarlo amore non si può
—
-Recensione di Donatella Trotta-
RIVISTA ANDERSEN – febbraio 2014